CD - lE VOCI DEL NATALE
Melodie di Sant'Alfonso De' Liguori, Giuseppe Tartini e tradizionali dal mondo. Un viaggio in un Natale di altri tempi, seguendo sentimenti senza tempo.
Progetto a cura di Luigi De Filippi, direttore e violino solista
Interpreti: Teresa Cardace, soprano | Gabriella Iusi, violino | Monica Sanfilippo, viola | Fausto Castiglione, violoncello
Progetto a cura di Luigi De Filippi, direttore e violino solista
Interpreti: Teresa Cardace, soprano | Gabriella Iusi, violino | Monica Sanfilippo, viola | Fausto Castiglione, violoncello
Breve presentazione video del CD
Prenota il CD fisico scrivendo a [email protected]
Libretto del CD
S. Alfonso de’ Liguori: il Natale com’era…
Il Natale è diventato nell’ultimo secolo uno dei simboli della globalizzazione: i suoi segni esteriori, le sue decorazioni caratteristiche, quella buffa figura di venerabile anziano con la barba bianca e il completo rosso sono immagini che accomunano un po’ tutto il mondo. A partire dal mese di novembre c’è un fiume di denaro speso per regali, cenoni, oggetti richiamanti Santa Claus – spesso prodotti in parti del mondo che non sanno neanche perché si celebra questa festa…
Però non è stato sempre così: per secoli, dalle origini della rappresentazione della Natività, attribuita a S. Francesco d’Assisi, la festa del Natale ha rappresentato per le famiglie più umili un momento di letizia; prima dell’avvento delle luminarie elettriche e della plastica, era l’inventiva e l’artigianato delle mamme ad occuparsi della confezione di dolciumi e leccornie, durante le settimane dell’Avvento. E le storie dei più anziani, ascoltate dai bambini attorno al focolare, ne accendevano la fantasia, sostituite ora dalla molto più prosaica accensione del televisore alla ricerca di un film natalizio.
Negli ultimi anni del Seicento, nella galleria di grandi personaggi della cultura italiana appare un uomo singolare, Alfonso De’ Liguori. Nato a Napoli da famiglia nobile, Alfonso sarebbe potuto diventare avvocato, laureandosi a soli sedici anni, avrebbe potuto fare carriera come musicista (era collega di studi di Giovan Battista Pergolesi) e si formò anche come pittore. Ma seguì un altro, e più potente, richiamo, quello dell’educatore. Mise quindi l’eloquenza e la vena compositiva al servizio della sua vocazione, e per tutta la vita non smise di occuparsi dei poveri, degli emarginati, dei disagiati. Le sue canzoncine morali, dall’apparenza ingenua ma frutto di una sapiente strategia comunicativa, accompagnarono l’edificazione di una moltitudine di persone.
La qualità della melodia alfonsiana è altissima, e non è fuori luogo attribuirgli una decisa influenza nella formazione della canzone napoletana romantica: è un dato di fatto che la canzone in dialetto napoletana comincia a cambiare forma alla fine del Settecento, passando da un’espressione incline al satirico, al parodistico e anche al surreale, a un canto sentimentale che la porterà attraverso tutto l’Ottocento a una fioritura di impareggiabili canzoni d’amore. Ebbene, basta ascoltare alcune delle melodie delle canzoncine di S. Alfonso per rendersi conto che il seme è lì, pronto per germogliare, pronto per essere messo a dimora dalle mani sapienti dei Bellini, Donizetti, Rossini, che daranno poi l’impulso per i musicisti del futuro. Il caso della metamorfosi di “Tu scendi dalle stelle” ci mostra S. Alfonso nel suo “laboratorio” artistico-educativo: nasce in dialetto napoletano come Quanno nascette Ninno, per poi sdoppiarsi in due versioni, e poi trasformarsi nell’ecumenica Tu scendi dalle stelle, in italiano, protesa verso i fedeli di tutte le regioni della Penisola.
Il Natale è diventato nell’ultimo secolo uno dei simboli della globalizzazione: i suoi segni esteriori, le sue decorazioni caratteristiche, quella buffa figura di venerabile anziano con la barba bianca e il completo rosso sono immagini che accomunano un po’ tutto il mondo. A partire dal mese di novembre c’è un fiume di denaro speso per regali, cenoni, oggetti richiamanti Santa Claus – spesso prodotti in parti del mondo che non sanno neanche perché si celebra questa festa…
Però non è stato sempre così: per secoli, dalle origini della rappresentazione della Natività, attribuita a S. Francesco d’Assisi, la festa del Natale ha rappresentato per le famiglie più umili un momento di letizia; prima dell’avvento delle luminarie elettriche e della plastica, era l’inventiva e l’artigianato delle mamme ad occuparsi della confezione di dolciumi e leccornie, durante le settimane dell’Avvento. E le storie dei più anziani, ascoltate dai bambini attorno al focolare, ne accendevano la fantasia, sostituite ora dalla molto più prosaica accensione del televisore alla ricerca di un film natalizio.
Negli ultimi anni del Seicento, nella galleria di grandi personaggi della cultura italiana appare un uomo singolare, Alfonso De’ Liguori. Nato a Napoli da famiglia nobile, Alfonso sarebbe potuto diventare avvocato, laureandosi a soli sedici anni, avrebbe potuto fare carriera come musicista (era collega di studi di Giovan Battista Pergolesi) e si formò anche come pittore. Ma seguì un altro, e più potente, richiamo, quello dell’educatore. Mise quindi l’eloquenza e la vena compositiva al servizio della sua vocazione, e per tutta la vita non smise di occuparsi dei poveri, degli emarginati, dei disagiati. Le sue canzoncine morali, dall’apparenza ingenua ma frutto di una sapiente strategia comunicativa, accompagnarono l’edificazione di una moltitudine di persone.
La qualità della melodia alfonsiana è altissima, e non è fuori luogo attribuirgli una decisa influenza nella formazione della canzone napoletana romantica: è un dato di fatto che la canzone in dialetto napoletana comincia a cambiare forma alla fine del Settecento, passando da un’espressione incline al satirico, al parodistico e anche al surreale, a un canto sentimentale che la porterà attraverso tutto l’Ottocento a una fioritura di impareggiabili canzoni d’amore. Ebbene, basta ascoltare alcune delle melodie delle canzoncine di S. Alfonso per rendersi conto che il seme è lì, pronto per germogliare, pronto per essere messo a dimora dalle mani sapienti dei Bellini, Donizetti, Rossini, che daranno poi l’impulso per i musicisti del futuro. Il caso della metamorfosi di “Tu scendi dalle stelle” ci mostra S. Alfonso nel suo “laboratorio” artistico-educativo: nasce in dialetto napoletano come Quanno nascette Ninno, per poi sdoppiarsi in due versioni, e poi trasformarsi nell’ecumenica Tu scendi dalle stelle, in italiano, protesa verso i fedeli di tutte le regioni della Penisola.
Monica Sanfilippo
I BRANI DEL CD
Alfonso de’ Liguori (1696 - 1787): Quanno nascette Ninno – Iniziamo il nostro Cd con la confluenza di due melodie originarie in uno dei più famosi canti natalizi di tutti i tempi, Tu scendi dalle stelle, ciò che si può definire una vera e propria metamorfosi. La matrice è costituita da due melodie simili (ma con una differenza importante), che adornano un testo in dialetto napoletano; la differenza è nella presenza, in una sola di esse, di una nota di dolore legata al destino già segnato del Bambino di essere agnello sacrificale per la redenzione del mondo.
Giuseppe Tartini (1692 – 1770): Pastorale, per violino e basso – Tartini, il celebre "maestro delle nazioni", una delle figure cardine della scintillante scuola italiana di violino del Settecento, scrive una meravigliosa ed evocativa Pastorale, che alterna un dondolante ritmo di culla a uno spiritato “Presto”. Nel finale, eccola, la nota di dolore: è l’annuncio delle sofferenze del Salvatore.
Alfonso de’ Liguori: Il Tuo gusto e non il mio – Qui c’è un collage di melodie del Santo: quali più allegre, quali più tristi, contengono tutte una musica espressiva e intensa. Si capisce, dal pathos di queste linee melodiche, che in questo repertorio si può trovare l’origine della canzone napoletana ottocentesca, che racconterà tante storie d’amore.
Anonimo: Maria in un bosco di spine – Dalla Germania viene questo struggente canto di derivazione medievale, nella nostra versione intrecciato con due corali della stessa area e dello stesso periodo. L’atmosfera è quella dell’abbandono della giovane madre alla volontà di Dio, per cui qualsiasi disagio e privazione viene vissuto con un sorriso grato.
Alfonso de' Liguori: Tu scendi dalle stelle - Ecco il risultato della "metamorfosi" del canto di Natale per eccellenza: dalle prime due versioni in vernacolo napoletano S. Alfonso arriva a una redazione in italiano e a una melodia meno localizzata, a significare l'abbraccio del cristianesimo a tutte le genti.
Luigi De Filippi: Vanoce – Questo brano è basato su canti tradizionali di vari paesi, amalgamati e trasformati in un unico pezzo. La prima citazione è di un canto francese, seguito da uno scozzese. Poi è la volta della canzoncina boema che dà il titolo al brano, che fu utilizzata dal grande Mozart in ben due suoi pezzi. Poi è la volta della lombarda “Piva, piva, l’öli d’oliva”, poi, dopo un canto spagnolo, si finisce con una delicata e struggente ninna nanna messicana.
Luigi De Filippi: Santa Suite – Si chiude con un collage di quattro celebri melodie natalizie, apparse nel Settecento in Inghilterra e Germania: Stille Nacht, Deck the hall, O Tannenbaum, Twinkle twinkle little star.
Alfonso de’ Liguori (1696 - 1787): Quanno nascette Ninno – Iniziamo il nostro Cd con la confluenza di due melodie originarie in uno dei più famosi canti natalizi di tutti i tempi, Tu scendi dalle stelle, ciò che si può definire una vera e propria metamorfosi. La matrice è costituita da due melodie simili (ma con una differenza importante), che adornano un testo in dialetto napoletano; la differenza è nella presenza, in una sola di esse, di una nota di dolore legata al destino già segnato del Bambino di essere agnello sacrificale per la redenzione del mondo.
Giuseppe Tartini (1692 – 1770): Pastorale, per violino e basso – Tartini, il celebre "maestro delle nazioni", una delle figure cardine della scintillante scuola italiana di violino del Settecento, scrive una meravigliosa ed evocativa Pastorale, che alterna un dondolante ritmo di culla a uno spiritato “Presto”. Nel finale, eccola, la nota di dolore: è l’annuncio delle sofferenze del Salvatore.
Alfonso de’ Liguori: Il Tuo gusto e non il mio – Qui c’è un collage di melodie del Santo: quali più allegre, quali più tristi, contengono tutte una musica espressiva e intensa. Si capisce, dal pathos di queste linee melodiche, che in questo repertorio si può trovare l’origine della canzone napoletana ottocentesca, che racconterà tante storie d’amore.
Anonimo: Maria in un bosco di spine – Dalla Germania viene questo struggente canto di derivazione medievale, nella nostra versione intrecciato con due corali della stessa area e dello stesso periodo. L’atmosfera è quella dell’abbandono della giovane madre alla volontà di Dio, per cui qualsiasi disagio e privazione viene vissuto con un sorriso grato.
Alfonso de' Liguori: Tu scendi dalle stelle - Ecco il risultato della "metamorfosi" del canto di Natale per eccellenza: dalle prime due versioni in vernacolo napoletano S. Alfonso arriva a una redazione in italiano e a una melodia meno localizzata, a significare l'abbraccio del cristianesimo a tutte le genti.
Luigi De Filippi: Vanoce – Questo brano è basato su canti tradizionali di vari paesi, amalgamati e trasformati in un unico pezzo. La prima citazione è di un canto francese, seguito da uno scozzese. Poi è la volta della canzoncina boema che dà il titolo al brano, che fu utilizzata dal grande Mozart in ben due suoi pezzi. Poi è la volta della lombarda “Piva, piva, l’öli d’oliva”, poi, dopo un canto spagnolo, si finisce con una delicata e struggente ninna nanna messicana.
Luigi De Filippi: Santa Suite – Si chiude con un collage di quattro celebri melodie natalizie, apparse nel Settecento in Inghilterra e Germania: Stille Nacht, Deck the hall, O Tannenbaum, Twinkle twinkle little star.
Luigi De Filippi
CURRICULUM degli artisti
TERESA CARDACE
Soprano, artista lirica, concertista e didatta italiana. Titolare della cattedra di Canto presso l’I.S.S.M. “P.I.Tchaikovski” di Nocera Terinese, ha alle spalle una lunga carriera concertistica affiancata sempre da artisti di livello internazionale. Diplomata in Canto e in Musica vocale da camera con il massimo dei voti, consegue il biennio specialistico in musica vocale da camera con il massimo dei voti e la lode e si perfeziona, tra l’altro, presso l’Accademia “Mozarteum” di Salisburgo e presso l’Accademia Italiana di Musica vocale da camera di Cortona. Ha tenuto “recital” per importanti istituzioni musicali italiane (Taormina Opera Stars, Festival Ernico – Simbruino; Agimus; S.I.E.M.;Fondazione ValTidone; A.M.A. Calabria; Associazione “M.Quintieri”; Incontri Musicali Mediterranei; Festival dell’Aurora…) ed ha partecipato alla messa in scena di opere ed oratori in qualità di protagonista e di comprimaria ( Gianni Schicchi, Cavalleria Rusticana, Turandot,La bella dormente nel bosco, Lo frate ‘nnamorato, Petite messe solemnelle, Oratorio di Pasqua…) All’estero, si è esibita in Grecia, Francia, Austria, Germania, Romania, America e Isole Hawaii. Particolarmente interessata alla musica vocale da camera, negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di ricerca finalizzato alla valorizzazione di repertorio di “raro”ascolto,alla divulgazione dell’immenso patrimonio musicale calabrese e a prime esecuzioni assolute, tra le quali, spiccano “Amici di Dio sopra le Sacre Meteore” (A. Barbarossa) in duo con la pianista Antonella Barbarossa presso il Teatro A.Trigones, Trikala (Grecia), le liriche “Io amo un fiore” dell’illustre Vincenzo Scaramuzza e “Rimembranze” della pianista Angela Floccari in occasione di un recital tenuto dalle stesse presso il Museo di Pitagora, Crotone). Ha inciso lieder di J.Brahms, R. Schumann, H.Wolf nonché arie e cantate di J.S.Bach, C. Monteverdi e F.Haendel.
Soprano, artista lirica, concertista e didatta italiana. Titolare della cattedra di Canto presso l’I.S.S.M. “P.I.Tchaikovski” di Nocera Terinese, ha alle spalle una lunga carriera concertistica affiancata sempre da artisti di livello internazionale. Diplomata in Canto e in Musica vocale da camera con il massimo dei voti, consegue il biennio specialistico in musica vocale da camera con il massimo dei voti e la lode e si perfeziona, tra l’altro, presso l’Accademia “Mozarteum” di Salisburgo e presso l’Accademia Italiana di Musica vocale da camera di Cortona. Ha tenuto “recital” per importanti istituzioni musicali italiane (Taormina Opera Stars, Festival Ernico – Simbruino; Agimus; S.I.E.M.;Fondazione ValTidone; A.M.A. Calabria; Associazione “M.Quintieri”; Incontri Musicali Mediterranei; Festival dell’Aurora…) ed ha partecipato alla messa in scena di opere ed oratori in qualità di protagonista e di comprimaria ( Gianni Schicchi, Cavalleria Rusticana, Turandot,La bella dormente nel bosco, Lo frate ‘nnamorato, Petite messe solemnelle, Oratorio di Pasqua…) All’estero, si è esibita in Grecia, Francia, Austria, Germania, Romania, America e Isole Hawaii. Particolarmente interessata alla musica vocale da camera, negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di ricerca finalizzato alla valorizzazione di repertorio di “raro”ascolto,alla divulgazione dell’immenso patrimonio musicale calabrese e a prime esecuzioni assolute, tra le quali, spiccano “Amici di Dio sopra le Sacre Meteore” (A. Barbarossa) in duo con la pianista Antonella Barbarossa presso il Teatro A.Trigones, Trikala (Grecia), le liriche “Io amo un fiore” dell’illustre Vincenzo Scaramuzza e “Rimembranze” della pianista Angela Floccari in occasione di un recital tenuto dalle stesse presso il Museo di Pitagora, Crotone). Ha inciso lieder di J.Brahms, R. Schumann, H.Wolf nonché arie e cantate di J.S.Bach, C. Monteverdi e F.Haendel.
LUIGI DE FILIPPI
Luigi De Filippi ha studiato violino, pianoforte e composizione, mostrando un iniziale interesse nel jazz e la musica contemporanea. Successivamente è stato 1° violino di spalla nell’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, quella del Teatro La Fenice di Venezia, nei London Mozart Players di Londra e nell’Orchestra delle Fiandre di Anversa. Si è esibito come solista e direttore in sale come la Queen Elizabeth Hall, la Royal Festival Hall e il Barbican Centre di Londra, il Concertgebouw di Amsterdam, il Palau de la Musica di Barcellona, il Festival di Auckland (Nuova Zelanda). Nel 2006, per le celebrazioni mozartiane, ha diretto “Prima la musica, poi le parole” di Antonio Salieri alla Minoritenkirche di Vienna, la chiesa per la quale Salieri scrisse tutta la sua musica sacra.
Luigi De Filippi ha al suo attivo una nutrita discografia: due CD in cui si presenta con il violino senza accompagnamento: le Sonate di Giuseppe Tartini e le Fantasie di Georg Philipp Telemann, entrambi per Challenge Classics; per la musica da camera, con il suo Trio Voces Intimae, i trii con pianoforte di Clara e Robert Schumann, i trii di Théodore Gouvy, i trii di Schubert, i trii di Mendelssohn, i trii di Johann Nepomuk Hummel, i trii di Fantasie ispirate alle opere di Vincenzo Bellini. Come direttore e solista De Filippi ha registrato l’opera barocca La Diana Schernita di Giacinto Cornachioli, un CD di musica sinfonica di Francesco Saverio Mercadante, due CD di Fantasie per violino e orchestra su opere di Verdi, e per l'etichetta Mediterranea Classica un CD di rari brani di Ruggero Leoncavallo, Brise de mer. De Filippi ha anche preso parte a trasmissioni televisive e radiofoniche, con interviste ed esecuzioni “live” per BBC Radio 3 and RAI Radio 3.
De Filippi è direttore musicale dell’Associazione culturale OperaExtravaganza, che si occupa di divulgare la musica in modi e luoghi inconsueti. Oltre ad avere un proprio teatro all'aperto nel quale mette in scena opere nella stagione estiva, OE ha lanciato nel 2015 un ambizioso progetto, “Adotta un Teatro”, volto a valorizzare teatri storici di charme che punteggiano l'Italia. Il Tritono Ensemble è il gruppo in residenza di tutte queste attività.
IL TRITONO ENSEMBLE
Il Tritono Ensemble è un gruppo musicale che assume di volta in volta articolazioni che si adattano al repertorio da eseguire, andando quindi dal quartetto d'archi all'orchestra da camera. L'Ensemble si compone di musicisti in possesso di una conoscenza dettagliata dell'evoluzione dello stile e delle prassi esecutive, così da eseguire con disinvoltura sia con strumenti moderni che con strumenti d'epoca.
Il Tritono Ensemble, nella sua precedente denominazione di Da Ponte Ensemble, ha registrato il CD “live” della Diana Schernita di Giacinto Cornacchioli del 1629; ha dato vita a programmi come Metastasio, a Cipro, per il Ministero degli Esteri; Pensiero e Musica all’Università della Calabria, dove a Tartini, Mozart e Verdi si è affiancata la voce recitante in testi filosofici e poetici; Prima la musica, poi le parole, di Antonio Salieri, alla Minoritenkirche di Vienna per i festeggiamenti mozartiani del 2006; I Giorni delle Metamorfosi, al Museo di Palazzo Venezia a Roma nel 2007 con il Polo Museale Romano; ha collaborato con la Radio italiana per il Miserere di Arturo Annecchino, ispirato al ciclo omonimo di Jacques Rouault del 1918; per lo stesso compositore ha registrato le musiche per l’opera teatrale Faust di Peter Stein. Ha inoltre inciso la colonna sonora del film "Io, Don Giovanni", di Carlos Saura, e numerose altre colonne sonore del circuito cinematografico.
Il Tritono Ensemble ha una speciale relazione di partenariato con la casa discografica Suoneria Mediterranea, con la quale, nella linea di Mediterranea Classica, ha inciso diversi CD, come Brise de Mer, con inediti di Ruggero Leoncavallo, Il Violino e l'Opera, su musiche di Giuseppe Verdi e, ultimo progetto discografico, Le Voci del Natale, in cui sono confluite le inclinazioni di ricerca di repertori inediti e tagli particolari in cui colto e la tradizione orale si intrecciano,
Il Tritono è l'ensemble in residenza dell'Associazione Culturale OPERAEXTRAVAGANZA che opera nella divulgazione del teatro musicale, dai classici a nuove produzioni, in particolare grazie al progetto internazionale "Adotta un Teatro" (www.adoptatheatre.org), che dall'anno 2015 propone un ciclo di eventi nei teatri storici del centro Italia (Teatro Torti di Bevagna, Flavio Vespasiano di Rieti, Rivellino di Tuscania, Gian Carlo Menotti di Spoleto, per citarne alcuni).
Il Tritono Ensemble è un gruppo musicale che assume di volta in volta articolazioni che si adattano al repertorio da eseguire, andando quindi dal quartetto d'archi all'orchestra da camera. L'Ensemble si compone di musicisti in possesso di una conoscenza dettagliata dell'evoluzione dello stile e delle prassi esecutive, così da eseguire con disinvoltura sia con strumenti moderni che con strumenti d'epoca.
Il Tritono Ensemble, nella sua precedente denominazione di Da Ponte Ensemble, ha registrato il CD “live” della Diana Schernita di Giacinto Cornacchioli del 1629; ha dato vita a programmi come Metastasio, a Cipro, per il Ministero degli Esteri; Pensiero e Musica all’Università della Calabria, dove a Tartini, Mozart e Verdi si è affiancata la voce recitante in testi filosofici e poetici; Prima la musica, poi le parole, di Antonio Salieri, alla Minoritenkirche di Vienna per i festeggiamenti mozartiani del 2006; I Giorni delle Metamorfosi, al Museo di Palazzo Venezia a Roma nel 2007 con il Polo Museale Romano; ha collaborato con la Radio italiana per il Miserere di Arturo Annecchino, ispirato al ciclo omonimo di Jacques Rouault del 1918; per lo stesso compositore ha registrato le musiche per l’opera teatrale Faust di Peter Stein. Ha inoltre inciso la colonna sonora del film "Io, Don Giovanni", di Carlos Saura, e numerose altre colonne sonore del circuito cinematografico.
Il Tritono Ensemble ha una speciale relazione di partenariato con la casa discografica Suoneria Mediterranea, con la quale, nella linea di Mediterranea Classica, ha inciso diversi CD, come Brise de Mer, con inediti di Ruggero Leoncavallo, Il Violino e l'Opera, su musiche di Giuseppe Verdi e, ultimo progetto discografico, Le Voci del Natale, in cui sono confluite le inclinazioni di ricerca di repertori inediti e tagli particolari in cui colto e la tradizione orale si intrecciano,
Il Tritono è l'ensemble in residenza dell'Associazione Culturale OPERAEXTRAVAGANZA che opera nella divulgazione del teatro musicale, dai classici a nuove produzioni, in particolare grazie al progetto internazionale "Adotta un Teatro" (www.adoptatheatre.org), che dall'anno 2015 propone un ciclo di eventi nei teatri storici del centro Italia (Teatro Torti di Bevagna, Flavio Vespasiano di Rieti, Rivellino di Tuscania, Gian Carlo Menotti di Spoleto, per citarne alcuni).
ritorna alla HOME PAGE